Operazione "Yuppies 2.0": abusivismo finanziario e autoriciclaggio

2' di lettura 15/03/2021 - I finanzieri del Nucleo di Polizia Valutaria, sotto il coordinamento della Procura di Monza, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare e sequestro preventivo del GIP di Monza, nei confronti di 9 persone indagate per reati fiscali e associazione a delinquere per abusivismo finanziario, truffa, autoriciclaggio e bancarotta fraudolenta.

Le indagini hanno consentito di accertare che gli arrestati, avvalendosi di quattro società agli stessi riconducibili, hanno esercitato, in assenza delle prescritte autorizzazioni, un’illecita attività finanziaria secondo lo schema Ponzi, promuovendo, attraverso simulati contratti di compravendita e/o locazione, prodotti finanziari a rendimenti elevati e ripagando gli incauti investitori con fondi raccolti presso nuovi clienti.

La restituzione degli interessi ai risparmiatori, tesa a incentivare la stipulazione di nuovi contratti, ha successivamente determinato il fallimento di due delle quattro società coinvolte nella frode.

Per la promozione dei prodotti finanziari - che venivano gestiti tramite una piattaforma informatica creata ad hoc - gli indagati si sono avvalsi di tecniche diversificate, sfruttando anche i social network e organizzando vere e proprie convention in Lombardia, Lazio, Toscana, Emilia-Romagna e Sardegna.

Il sodalizio criminale si caratterizzava per un’organizzazione dalla struttura piramidale, al cui vertice vi era il dominus delle società e ad un livello inferiore si ponevano i suoi più stretti collaboratori, i quali lo coadiuvavano nella gestione del citato sodalizio e promuovevano i prodotti nella piena consapevolezza dell’effettiva natura delle transazioni.

Nell’ambito delle investigazioni risultano, altresì, individuati 15 soggetti nominati “leader regionali”, i quali, pur avendo investito loro stessi somme nell’acquisto dei prodotti, si erano costituiti - per trarre a loro volta delle provvigioni - un proprio nutrito portafoglio clienti, coinvolgendo anche familiari e conoscenti.

Vi era, inoltre, un ulteriore livello rappresentato dai procacciatori (circa 370), i quali, avendo anch’essi acquistato dei prodotti, si sono poi occupati di collocarne degli altri sul mercato, in cambio di una provvigione.

L’attività fraudolenta, perpetrata dal 2016 al 2018 e commessa ai danni di circa 2.000 risparmiatori - i quali hanno investito somme che oscillano da 5.000 a 600.000 euro - ha permesso agli indagati di raccogliere sull’intero territorio nazionale capitali per circa 20 milioni di euro.

Sono state eseguite le misure cautelari personali nei confronti di 8 soggetti, di cui 7 destinatari di custodia cautelare in carcere e 1 sottoposto agli arresti domiciliari nonché il sequestro preventivo finalizzato alla confisca di beni immobili e mobili e dei saldi attivi dei conti correnti fino a concorrenza di 20 milioni di euro.

Le operazioni sono avvenute in Lombardia, Emilia Romagna e Toscana, con il supporto della Compagnia di Arezzo.






Questo è un articolo pubblicato il 15-03-2021 alle 10:02 sul giornale del 16 marzo 2021 - 156 letture

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